''Quando è iniziata la crisi sono andato davanti al parlamento e ho detto alla gente che sarei stato lì tutti i giorni a mezzogiorno, credo fosse il 18 giugno 2008 ,chiedevamo al governo di dimettersi,ai vertici della banca nazionale di dimettersi ,ai vertici dell' autorità di supervisione monetaria di dimettersi,queste erano le nostre tre richieste; ci avete mentito, ci avete ingannato, noi non più abbiamo fiducia in voi ,ecco perchè è successo , tanta gente dice che è solo perchè siamo un paese piccolo, ma io non credo,penso sia una questione di strategia, se inizi vai avanti e non ti arrendi. Non sono un esperto di economia, sono una persona molto semplice su queste questioni ,ma non c'è bisogno di economia per capire quando ti stanno fregando, stavo vivendo in uno dei paesi più ricchi del mondo, ma dove stava questa ricchezza, tutti stavano chiedendo denaro in prestito , questa non è ricchezza , è una catena; Noi non dobbiamo capire l'economia , siamo la società, noi assumiamo persone, li chiamiamo politici, li assumiamo perchè abbiano a che fare con la gente della finanza, ma non perchè debbano diventare i loro mi gliori amici,debbano andar insieme sui jet privati , far festa.... .Qui in Islanda siamo solo 300mila e proprio per questo è molto facile vedere attraverso le cose. Secondo me quello che è successo è che ci sono poche persone che governano , che possiedono tutto, che hanno preso tutte le aziende ,costruito,comprato,costruito, ed è tutto sparito,loro hanno sistematicamente raapinato il paese, cos'è rimasto? noi che dovremmo pagare i loro debiti ....; Noi diciamo no ,è molto semplice :voi dovete pagare,i ladri devono pagare e assumersi le loro responsabilità, il più delle volte sapevano di fare pessimi contratti , rischiavano con i nostri soldi, con le nostre vite...''
hordur torfason leader della protesta islandese
''Non c'è solo la linea liberale e liberista , c'è anche il caso islandese ,gli islandesi scendono inpizza con una civilissima ma durissima protesta e chiedono le dimissioni del primo ministro, arriva il nuovo governo che deve varare una manovra durissima da tre miliardi, e chiede una patrimoniale del 5,5 per cento per qindici anni,gli islandesi riscendono in piazza, il primo ministro socialdemocratico vara un referendum sulla decisione, al novantatre per cento votano no ,il governo si dimette ,(...) si decide di riscrivvere la costituzione e incredibile vengono estratti 25 nuoni stesori tra cittadini mai iscritti ai partiti ,che dovranno scriverla consultandosi sui social network con tutti i cittadini islandesi. Io sono dell'idea liberista che i debiti si onorano però c'è un altra strada ''Oskar Giannino, radio24.
Quindici anni di crescita economica avevano fatto dell'islanda uno dei paesi più ricchi del mondo,nel 2003 vennero privatizzate tutte le banche, venne avviata una deregolalizzazione che aveva attirato gli investimenti stranieri,olandesi e inglesi avevano deposto i loro risparmi, con l'aumentare degli investimenti aumentava il debito delle banche,con la crisi dei mercati le tre principali banche del paese : la Landsbanki,la Kaupting e la Glitnir caddero in fallimento e vennero nazionalizzate ,il crollo della moneta nazionale aveva poi fatto decuplicare il debito,il paese venne dichiarato in bancarotta, venne chiesto un prestito all'Fmi, venne chiesto ai cittadini di farsi carico del debito per rimborsare i propri creditori che erano Olanda e Inghilterra ,ma il capo dello stato si rifiutò di firmare il provvedimento e varò un referendum,all'Islanda fù intimato allora che qualora il referendum fosse passato gli sarebbe stato negato il prestito,il presidente Olafur Ragnar Grimsson disse :'' ci viene detto che se non accetteremo saremo la cuba del nord ma se lo faremo saremo la haiti del nord'',il governo però incalzato dalla folla inferocita si era mosso per indagare le responsabilità civili e penali del disastro,si decise di rifare la costituzione quella vecchia risaliva al '44 ed era più o meno la stessa di quando il paese apparteneva alla Danimarca,venne eletta un assemblea costituente ,ed è la prima volta che il processo di formazione della nuova costituzione è stato seguito,controllato e partecipato attraverso internet ,in islanda si è deciso di decidere del proprio destino attraverso la democrazia diretta ed è stato scisso il concetto di stato quale ente rappresentativo da quello di popolo ente delegativo.