sabato 16 febbraio 2008

L' American dream di Obama.


Alle primarie americane per l’evento politico ’’clou” dell’anno c’è un candidato che ha fatto rinascere l’interesse per la politica, che si è fatto strada grazie al suo personale carisma,che in un America che ha smaltito la paura post 11 Settembre suscita le simpatie per il suo aprioristico no all’ Iraq e il suo voler chiudere Guantanamo, che ha riportato l’ attenzione sui problemi reali della gente: la sanita’, l’istruzione per i meno abbienti, le difficoltà della middle-class; che ha raccolto maggiori fondi grazie all’ elevato numero di supporters che hanno donato piccoli contributi anche solo di una manciata di dollari: è Barack Hussein Obama,avvocato,senatore dell’ Illinois che rappresenta il nuovo perché giovane e perché nero. Certo anche Hillary Clinton, la superfavorita della vigilia,sarebbe una novità perché donna ma proprio il cognome che richiama il passato si stà rivelando piu’ un peso che non un vantaggio in un America già scottata dal Bush bis , ed ecco quindi che nel supermartedì elettorale dove si è votato in venti Stati Obama ha ottenuto un sostanziale pareggio con la rivale. Obama che ha superato le diffidenze che lo volevano :’’ troppo bianco per i neri’’ e ‘’ troppo nero per bianchi, incarna l’” american dream” ,ossia la sorpresa che c’è la fà fino a mirare alla vetta ,alla presidenza,l’ascesa di Obama infatti è tutta degli ultimi anni, da quando nel 2004 gli fù affidato il discorso per la Convention democratica di Boston fino al tallonamento di Hillary e ai risultati ottenuti negli ultimi giorni che lo hanno mandato in vantaggio. Obama un cui discorso è diventato una canzone rap, che ha incassato il sostegno di Oprah Winfrey regina dei talk -show nonché donna molto ricca,di Will Smith,di George Clooney che lo ha definito una “rockstar”, scuote gli animi quando fa appello all’ unità nazionale,dimostrando di essere “per” qualcosa e non “contro” ,comunque chiunque sia il vincitore finale di questo avvincente duello elettorale tra Barack e Hillary ci si augura che si facciano interpreti del desiderio del popolo americano di svolta e di recupero di credibilità e autorevolezza agli occhi del mondo. E in campo internazionale c’è un forte bisogno di un ruolo svolto dagli U.S.A con nuovi presupposti : quelli che prevengono le guerre, i conflitti civili, promuovono i diritti umani ,aiutino a crescere l’azione delle Nazioni Unite,favoriscono i valori della democrazia nei paesi autoritari o totalitari con i quali si trova a intrattenere rapporti e politiche di incentivi economici.”They the said…” recita l’inizio di un discorso di Obama all’ indomani di un suo risultato favorevole,”Loro dicevano che non saremmo arrivati qui” e invece…, i giovani si sentono coinvolti da questo candidato afroamericano e i voti dei giovani lo trascinano; è la nuova generazione di Obama, quella che ha un sogno, quella che torna a sognare.

2 commenti:

Elio Testa ha detto...

Blog veramente interessante ! Saluti Cugini Sarandria

bloggy ha detto...

belli gli articoli bravo. bloggy (tuo cugino Nicola).